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Il Mistero della Piramide tra i ghiacci

Potenza della natura o testimonianza del fatto che l’uomo si sia spinto oltre le proprie capacità, anche in tempi remoti? Questo e molto altro in questo affascinante articolo sui Nunatak

La ricerca di testimonianze che confermino l’esistenza di civiltà più evolute fa tappa nel mistero della piramide tra i ghiacci. Meravigliosa e all’apparenza, totalmente fuori posto, è forse il segno che aspettavamo per affermare che qualche civiltà più evoluta sia arrivata fino in Antartide? O che gli alieni abbiano colonizzato il nostro pianeta, quando quest’ultimo non era stato colpito ancora dall’ultima glaciazione, lasciando queste formazioni come testimonianza del loro passaggio?

La notizia prende vita da un annuncio apparso sul sito scienceray.com, che ha suscitato molto clamore. Un team di esploratori avrebbe individuato alcune strutture a forma piramidale nel continente antartico: la spedizione composta da otto esploratori americani e tedeschi, avrebbe segnalato la presenza di tre complessi piramidali, uno dei quali situato a ridosso della costa e gli altri due a 10 chilometri nell’entroterra.

Questi picchi piramidali sono abbastanza frequenti in Antartide: fanno parte di numerose strutture, che appartengono alla catena montuosa Ellsworth che si estende per oltre 400 km, e la sua particolarità è data da queste particolari forme geometriche piramidali, che sembrano scolpite nel ghiaccio.

Queste piramidi prendono il loro nome dalla lingua Inuit che traduce la parola Nunatak come “picco isolato”, successivamente la parola di questa lingua venne adottata dai moderni geologi per riferirsi a questo tipo di formazioni.

Scientificamente la forma spigolosa è la conseguenza del fenomeno di erosione e di cicli di scongelamento e ricongelamento continui. Questa forma se pur particolare nella sua naturalezza, non deve necessariamente ricondursi a qualcosa di artificiale: potrebbe anche solo essere una forma complessa derivata da una coincidenza di forme. Lo stesso Mitch D’Arcy, geologo del German Research Centre for Geosciences (Potsdam, Germania), afferma che non è altro che la sommità di una montagna coperta di neve i cui fenomeni atmosferici l’hanno resa interessante. A questo punto perché questa creazione della natura, un po’ insolita è vero, desta così tanto clamore?

La piramide fu scoperta dagli esploratori del British Antartic Expedition durante il periodo che va dal 1910 e 1913, la particolare forma faceva pensare alle Piramidi Egizie e proprio per questa somiglianza cominciarono le speculazioni su di essa e sulle storie (molto fantasiose a dire il vero) sul fatto che i militari avessero tenuto segreta la piramide, perché opera di una civiltà evoluta o addirittura di alieni.

Ma c’è un altro elemento che lascia perplessi circa la natura di questa struttura: a quanto pare, alcune conferme circa l’artificiosità di questa piramide sarebbero arrivate da una spedizione preliminare capitanata da un’archeologa amatoriale della Carolina del Nord, inviata alle coordinate della scoperta, dove è stata rilevata l’esistenza di cavità e pozzi all’interno di queste strutture, ma non ci è dato sapere la verità sulla loro natura. Inoltre, è emerso che queste formazioni sono etichettate proprio con la denominazione di “piramidi” su diverse mappe dell’antichità. Ciò ha alimentato le teorie di coloro che affermano possibile l’esistenza di una civiltà aliena preistorica molto evoluta che ha lasciato come testimonianza del loro passaggio sulla Terra queste magnifiche costruzioni.

Queste imponenti piramidi rappresentano una sorta di isole nel ghiaccio, che hanno un valore più geologico che storico o esoterico, ma oltre alla loro struttura insolita, sono degne di nota poiché stranamente hanno una flora diversa da quella dell’ambiente circostante, tanto che negli anni passati, erano considerate come una sorta di rifugio o (refrigium in termine tecnico) per la vegetazione glaciale, poiché fungono come centri di ridiffusione delle specie vegetali che vi crescono.

Ad oggi la piramide è visibile anche dal servizio di Google Eart, che grazie alle sue foto aeree, riesce a far vedere la piramide così come si presenta.  Le coordinate per chi volesse sono 79°58’39.25″S 81°57’32.21″W . Il sistema è molto semplice da utilizzare e il risultato è davvero interessante.

Comunque, ad oggi, possiamo affermare che le piramidi di Nuntak sono un mistero, ma non del genere di cui ci piace parlare, ma semplicemente un mistero della natura. È incredibile come la natura riesca ad architettare meraviglie tanto imponenti e incredibili, che l’uomo può soltanto cercare di emulare al meglio.
Non sempre di fonte ai molteplici misteri di cui siamo circondati, riusciamo a trovare una spiegazione concreta e tangibile attraverso la scienza, e per questo viene facile cominciare a far volare la fantasia scadendo a volte anche in speculazioni non troppo fondate.
È doveroso alcune volte evitare di accanirsi su situazioni particolari a cui vengono affibbiate le spiegazioni più strane e assurde, togliendo troppe volte merito alla grandezza della natura.

Fonte per le foto: Wikipedia, Wikimedia

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