Una donna divenuta papa: La Papessa
Un mistero nella storia del Vaticano:la donna che è riuscita a imbrogliare tutti fingendosi uomo per diventare Papa, fantasia o realtà?
Non molti anni fa, un film di discreto successo, portava sul grande e piccolo schermo una storia particolare ed interessante, naturalmente non tutti hanno visto questo film, che deve il suo successo alla leggenda di cui tratta, sto parlando della Papessa, la donna divenuta Papa, il successore di Pietro, il vicario di Cristo sulla terra.
Questo mistero è ritenuto da molti come un’opera di fantasia ispirata forse a certe leggende non correttamente documentate che si raccontano dall’anno 800 d.C..
La donna di cui si parla nella nostra leggenda è Giovanna, una giovane ragazza inglese, di origini tedesche nata a Magonza, che pur di seguire il suo innamorato, che studiava per diventare prete, si travestì da uomo e si finse tale, per seguirlo nei suoi studi che la portarono prima in Grecia e poi a Roma.
Possiamo rintracciare una sorta di parallelismo tra la storia di Giovanna e il mito d’Icaro, che volò troppo vicino al sole, facendo sciogliere le sue ali di cera, e cadendo nel mare dove poi morì: donna di intelletto superiore e molto più avanti negli studi rispetto agli altri seminaristi, non tardò a raccogliere successi e riconoscimenti, tant’è che, quando arrivò a Roma fu accolta con tutti gli onori e il rispetto che si dedicano ad un personaggio di tale intelligenza e levatura.
Come detto prima, si distinse presto tra i vari monaci e preti romani per sapienza e cultura, al punto che al successivo conclave per l’elezione del nuovo pontefice, venne scelta e prese il nome di Giovanni VIII (secondo l’archivio papale invece questo è il nome preso dal papa longobardo che salì al soglio di Pietro nell’anno domini 872).
Al suo ufficio, in qualità di segretario del pontefice, le venne affidato un giovane prete, che semplice nei modi, ma lesto di intelletto, non tardò a scoprire il reale sesso.
Se il prete fosse lo stesso ragazzo di cui era innamorata e per cui era scappata, questo non ci è dato sapere. Fatto sta che i due giovani legati probabilmente da questo dolce segreto, furono facile preda della lussuria e dopo poco divennero amanti.
Purtroppo come avevo preannunciato Icaro si era spinto troppo oltre, e la stessa fine toccò pure a Giovanna, che anche in questa nuova veste di pontefice non rinunciò all’amato, con il risultato che durante una processione in pubblico venne colta dalle doglie e partorì in pieno centro cittadino, con la folla che assisteva sgomenta davanti la chiesa di San Clemente, “la papessa che dava alla luce un bambino”. La folla inorridita si scagliò contro la donna e contro il neonato, accusandola di essere un’usurpatrice, e il bambino il frutto di un’oscena unione.
Altre versioni sostengono invece che venne lapidata dalla folla e inumata sul posto, ricoperta con una pietra con inciso il misterioso versetto: “Petre Pater Patrum Papissa Pandito Partum”.
Altre leggende raccontano invece che venne legata per i piedi a un cavallo e trascinata fuori dalle mura. Da quel momento in poi, comunque, si dice, che ogni pontefice prima di veder confermata la propria elezione a nuovo vicario di Cristo, doveva essere sottoposto alla prova della sedia: un trono con base a mezzaluna veniva infatti portato nella sede del conclave e l’eletto papa doveva sedersi e far toccare i propri genitali, in modo provare il sesso maschile.
Sulla veridicità della nostra storia ci sono varie ipotesi alcune anche contrastanti, personalmente sono incline a ritenere che questa storia abbia avuto origine durante il periodo medievale, quando le donne erano identificate come figlie del demonio, streghe e quindi demonizzate, probabilmente per sminuire ed ammonire l’uomo sulle tentazioni di cui era facile preda in quel periodo.
Un esempio lo troviamo proprio nella storia appena narrata, in quanto se letta secondo una chiave misogina, sembra che sia stata la stessa Giovanna a sedurre il prete proprio per conservare il suo segreto.
La storia è comunque plausibile e in determinati punti può perfino trovare una veridicità storica. Un esempio possono essere le sedie di cui ho parlato prima, che sono ancora visibili nei Musei Vaticani, e al Louvre di Parigi. Anche Boccaccio nel suo “De mulieribus claris” narra una leggenda secondo cui il vero nome della papessa era Giovanna Angelica, una giovane tanto desiderosa di studiare che si vestì da maschio e seguì un monaco che partiva per l’Oriente. Ma il monaco morì e lei, intenzionata a non tornare alla grama vita riservata alle donne della sua epoca, decise di correre il rischio e vestì gli abiti monacali del maestro. Egli fu uno dei primi autori a parlare di questa storia; un altro fu il frate Domenicano Martino il polacco, nella sua “Chronica de romanis pontificibus et imperatoribus” del 1260, chiamando la papessa “Giovanni l’inglese” e collocando il suo pontificato nel 854-856.
Infine possiamo comunque pensare che la leggenda sopra citata sia più che altro un’invenzione, frutto forse di una burla di origine carnevalesca di stampo tardo-medievale, che divertiva il popolo e che purtroppo non comprendeva a pieno le usanze e i rituali della nobiltà che travisavano queste storielle di carattere del tutto goliardico.
Probabilmente Giovanna è un frutto della fantasia, anche se l’idea che una donna di altissimo intelletto abbia sfidato i preconcetti e la mentalità del tempo e sia salita fino al soglio di Pietro, la trovo estremamente affascinante e verosimile, quindi per quanto in molti ritengono che la storia fosse un’invenzione, non possiamo escludere che tutto ciò sia successo veramente.
Fonte per le foto: Wikipedia, Wikimedia