Re Artù, tra leggenda e storia
Re Artù, Lancillotto, Morgana, Merlino e la mitica Excalibur, i cavalieri della tavola rotonda e la bellissima Ginevra, c’è una possibilità, seppur piccola, che tutto ciò sia vero?
Quanto sono belli i libri del ciclo arturiano? Re Artù, Lancillotto, Morgana, Merlino e la mitica Excalibur, i cavalieri della tavola rotonda e la bellissima Ginevra, c’è una possibilità, seppur piccola, che tutto ciò sia vero?
Alcuni storici ritengono che sia possibile collocare la figura di re Artù in Galles o in Cornovaglia e si suppone sia vissuto circa tra il V e il VI secolo. Purtroppo dopo la cacciata dei romani dalla Britannia, andò in disuso la pratica di trascrivere gli avvenimenti storici e questo ci rende molto difficoltoso reperire informazioni di certezza storica.
Possiamo però formulare delle ipotesi grazie agli scritti di molti autori medioevali.
Il primo storico che ci parla di Artù è Goffredo di Monmouth e dai suoi scritti si può notare che non si riferisce mai a lui con l’appellativo di re, ma di signore della guerra. È possibile quindi che si tratti semplicemente di un guerriero di alto rango o comunque di un capo clan di origine britannica.
Pare che la località di Caerleon, in Galles, sia invece da identificare come Camelot dove risiedeva la corte. Mentre Avalon, la leggendaria isola avvolta dalle nebbie dove fu sepolto Artù riteniamo possibile sia ricollegabile con l’Abbazia di Glastonbury, nel Somerset perché prima dell’anno 1000 quel luogo era circondato da delle paludi molto simili a quelle descritte nei racconti di Morgana.
Nel corso dei secoli molti personaggi sono stati accostati alla figura di Artú per provare la sua esistenza, come il generale romano-britannico Ambrosio Aureliano che combatté contro i sassoni, o un prefetto romano Lucio Artorio Casto che guidava delle campagne militari a nord della Britannia, o un generale romano Magno Massimo che dopo la caduta dell’impero romano d’Occidente si autoproclamò imperatore (come fecero molti altri generali) giungendo con il suo esercito fino in Galles, o ancora potrebbe essere Germano di Auxerre che guidò le truppe romane rimaste nell’isola dopo il ritiro ufficiale delle legioni.
Ma l’ipotesi che più intriga è quella di uno storico di nome Giordane che parla di un certo Riotamo che viene chiamato re dei “Brittoni” probabilmente quindi Britanni, che con le sue truppe invase la Gallia due volte, come fece re Artú. Inoltre si legge nello scritto di Giordane che Riotamo venne tradito da una persona vicina a lui come accadde con Lancillotto. Ultima somiglianza davvero sconvolgente è che questo re dei Brittoni morì nella località di “Avallon”, è innegabile l’assonanza con Avalon.
Purtroppo c’è davvero molto poco materiale per poter pensare che sia ciò sia realmente accaduto e probabilmente la figura di Re Artú e i cavalieri della tavola rotonda sono soltanto una leggenda alimentata però da fatti storici. O forse no?
Fonte per le foto: Pixabay