Alla luce della luna piena: i Licantropi
Creature mutaforma, dall’istinto animalesco: esistono davvero i licantropi? Qual è la loro origine e cosa hanno a che fare con la luna piena?
Vi capita mai di sentirvi strani quando fuori c’è la luna piena? Beh, è normale. La luna ha degli effetti molto pesanti sulla natura e sull’uomo. Basti pensare alle maree o al calendario lunare in agricoltura. Ma c’è anche qualcos’altro su cui la luna ha degli effetti sconvolgenti: gli istinti animaleschi sepolti nell’inconscio collettivo di ciascuno di noi.
Da sempre, durante i pleniluni, succede qualcosa di strano. Si, sto parlando dei licantropi.
Le prime leggende riguardanti la licantropia sono nate in delle caverne in Spagna e nel Sud della Francia. Sono stati ritrovati dei graffiti raffiguranti un essere a metà tra l’uomo e l’animale al loro interno. Da quel momento le leggende si sono moltiplicate e hanno dato vita alle paure più inconsce.
In molte culture troviamo il lupo mannaro come figura del folklore e viene descritto come un essere umano condannato da una maledizione a trasformarsi in una bestia feroce ad ogni plenilunio. Questa bestia feroce compie per tutta la notte azioni violente, come sbranare poveri malcapitati, distruggere tutto ciò che lo circonda, per poi risvegliarsi il giorno seguente, completamente nudo e senza ricordare nulla di quanto accaduto.
Ovviamente la narrativa e il cinema hanno ampliato e costruito ad hoc questa figura, aggiungendo anche altri elementi che invece mancavano nella tradizione popolare, come il fatto di poterlo uccidere solo con un’arma d’argento, oppure che il licantropo trasmetta la propria maledizione ad un altro essere umano con un morso.
Ma esistono davvero i lupi mannari? Fino a qualche decennio fa anche la psichiatria era convinta di si, infatti la licantropia era annoverata tra le sindromi psichiatriche che induceva chi ne era affetto a credere di potersi trasformare in un animale. Negli stadi più gravi i malati desiderano cibarsi di carne cruda, a volte umana, e di sangue. Più recentemente la licantropia clinica è stata considerata un sindrome rarissima, se non addirittura scientificamente inesistente.
In particolare nelle popolazioni più arretrate i lupi mannari ancora alimentano le fantasie e le paure della gente. Infatti recentemente si è diffusa la notizia che in Sudafrica è stato avvistato un licantropo. Uno dei presunti superstiti ha raccontato che la creatura aveva la forza di 40 uomini e che voleva dilaniare con i suoi artigli la porta della sua casa. Da quel momento, in quel paese, quando c’è la luna piena, le persone del luogo sono solite rinchiudersi in casa. Negli anni ’90, ad Haiti, una donna è stata arrestata con l’accusa di trasformare i bambini in animali e poi cibarsi di loro, proprio come succedeva in Europa, durante il Medioevo. Si parla addirittura di ventimila processi e condanne di licantropi tra il 1300 e il 1600.
Il caso più famoso di licantropia è quello di Peter Stubbe, che forse era soltanto un serial killer. L’uomo fu accusato di aver ucciso, fra il 1564 e il 1589, due donne incinte e tredici bambini, compresi i suoi figli. Stubbe uccideva le sue vittime tagliando o mordendogli la gola. Dopo portava il cadavere in un posto isolato per poterne bere il sangue ed estrarne le viscere. Addirittura uccise uno dei suoi figli spaccandogli la testa con un’ascia e ne estrasse il cervello. Per diffondere la sua nomina di lupo mannaro Stubbe si aggirava di notte nelle stalle sventrando e mangiando sul posto alcuni capi di bestiame.
Come si evince da questa storia e da altre testimonianze, la licantropia è più che altro frutto di leggende e tradizioni popolari. Spesso le varie testimonianze riguardanti lupi mannari sono causati da esperienze di autosuggestione. Ma ovviamente non dobbiamo mai eliminare a priori ogni possibilità, quindi chissà che davvero questi meta-umani vittime di questa tragica maledizione possano esistere davvero.
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